Festa del voto della comunità di Castelnovo




Stralciando qua e là dal memoriale, che ci descrive il voto della comunità di Castelnovo, troviamo momenti di storia, di fede e di ferrea volontà per gli anni futuri negli antenati che vissero giornate tremende nel Settembre del lontano l882, in occasione dell'alluvione di quell'anno. Così il memoriale: « La storia della Chiesa é un grandioso poema che descrive a caratteri d'oro e con entusiastiche espressioni la intimità di vita di Maria Santissima col popolo cristiano e la viva partecipazione dell'eccelsa Madre alle gioie e ai dolori dei suoi figli devoti.

Noi popolo di Castelnovo ne abbiamo un solenne documento nel valido aiuto che la celeste Regina ci porse in occasione della terribile inondazione dell'anno 1882. Le acque furiose del torrente Maso soverchiando la sponda destra s'erano riversate sulla campagna e sui prati sovrastanti il paese, e malgrado le sollecite opere di difesa accennavano ormai ad avere ragione di ogni umano ripiego.

Fu in quel frangente supremo che i reggitori del Comune, accogliendo e facendo proprio il desiderio della popolazione, dopo aver preso regolare consiglio in sede comunale, si recarono in corpore all'altare della Vergine addolorata e a Lei affidarono la causa pressoché disperata del popolo terrificato. A mezzanotte tra il l6 e il 17 settembre dinnanzi alla sacra immagine della Vergine Addolorata il capo della pubblica amministrazione proferiva la seguente invocazione ed emetteva il seguente voto:


O Vergine e Madre addolorata, che porgeste sempre pietoso conforto nelle nostre afflizioni e assistenza efficace nelle nostre necessità, riguardate all'angustia di questa popolo devoto, che nell'imminenza d'irreparabile sciagura ricorre fiducioso al vostro materno patrocinio. Deh, pregate il divin Figlio +che stenda la sua mano onnipotente sulle acque minacciose, sì che il paese pericolante esca illeso dalla terribile prova.

Se di tal grazia ci farete degni, noi vi promettiamo e facciamo voto solenne che ogni anno, nella ricorrenza dei vostro ineffabile dolori, il Comune farà celebrare una Messa cantata in vostro onore e vi assisterà ufficialmente, così pure prenderà parte ufficialmente alla solenne processione che si farà in omaggio ai vostri dolori e vi offrirà pubblicamente un cero, quale segno di riconoscente memoria per la grazia da voi impetrata ››.

Ora la storia ci racconta che il giorno seguente le acque del Maso presero inaspettatamente una piega traversale come guidate da una mano invisibile, lasciando illesi tutti i fabbricati. Così il paese fu salvo.

Siano pertanto rese grazie infinite alla Madre dei sette dolori, e com'Ella ci preservò dal danno maggiore di quella memorabile inondazione, ci guardi con eguale amore dalla più terribile delle inondazioni, cioè dalla quantità degli scandali che che a guisa di torrente impetuoso tentano travolgere le anime nostre ››. Anche quest'anno il voto è stato adempiuto: rappresentanza comunale, s. Messa solenne, processione, cero offerto, coro ben preparato, buona attenzione in tutti quelli che erano presenti.

Ecco forse una domanda: sono soltanto questi i Castelnovati?


Voci Amiche ott 1974




Verso il centenario


Domenica 20 settembre, festa dell'Addolorata, ripeteremo la processione per le strade del paese a ricordo dell'alluvione. Sarà un gesto di gratitudine alla Madonna a 99 anni dalla inondazione e l'anno prossimo celebreremo il centenario dei drammatici fatti dell'82. Nel passato ci capitò di parlare con un anziano che conservava fissa nella memoria di bambino di quattro anni l'immagine della massa d'acqua che invadeva le campagne a fianco del paese. Noi ricordiamo oggi gli avvenimenti di cento anni fa per la ricostruzione fedele che, con l'aiuto di testimoni, volle lasciare alla storia nel 1924 il parroco Don Malfatti. Per suo merito sentiamo ogni anno ripetere la cronaca della drammatica notte del 17 settembre 1882; l'angoscia dei paesani per le acque che invadevano la parte bassa del paese, la supplica a mezzanotte, presenti le autorità comunali, alla Vergine Addolorata, perché il paese fosse preservato da altre disgrazie e il successivo ritiro delle acque. Sembra a noi che i cento anni dalla grande alluvione non possano passare senza un ricordo particolare che dovrebbe vedere impegnata tutta la popolazione, ed in special modo il Consiglio pastorale, la parrocchia e il coro.

Al Consiglio comunale, che tanta parte ebbe negli avvenimenti del 1882, lanciamo una proposta sicuramente condivisa dalla maggior parte dei paesani e cioè che, nel centenario dell'alluvione, sia fatto ricordo della bella figura di Don Malfatti. Fu una persona esemplare per la sua dignità di sacerdote e per la sua sensibilità umana; un parroco che molto diede al paese e che molto- rimpianto lasciò nella popolazione. Fu anche incarcerato, ma egli non mancò di voler bene a Castelnovo e alla, sua gente. Tra pochi anni, nel 1986, ricorreranno cinquant'anni dalla sua morte. Noi proponiamo che nel 1982, per delibera dell'Amministrazio-ne comunale, sia dedicata a Giovanni Battista Malfatti una via del paese. Centrale, se possibile e se no quella che oggi dal capitello sale verso gli argini del Maso (via Spin). Perché lo sguardo generoso della Madonna li conservi sempre robusti, al loro posto.

Voci Amiche sett 1981




La festa del ” Voto ”


Abbiamo celebrato domenica 20 settembre il 99° anno del " Voto " del paese fatto in occasione dell'inodazione del 1882 alla Madonna Addolorata. Per l'occasione si doveva benedire il capitello del Voto, rifatto dopo l'incidente automobilistico nel quale perse la vita un giovane della zona, e la statua della pietà di Michelangelo che è stata acquistata con la collaborazione di parecchie persone volonterose. Eravamo in molti; tanti e tanti. Sono stati invitati tutti i gruppi e associazioni del paese E' stata celebrata la s. Messa cantata presso il capitello in fondo al paese, preceduta e seguita dalla processione con partenza e arrivo alla chiesa parrocchiale ove è stato posto il cero votivo offerto dal Comune, come di consueto, all'altare della Madonna Addolorata ove arderà ogni giorno come segno di fede riconoscente della popolazione.

Un grazie a tutti coloro che con la partecipazione a questa festa hanno rinnovato un segno di amore alla Vergine dei dolori e un impegno a voler celebrare il prossimo centenario con altrettanto entusiasmo.


Voci Amiche ott 1981




Nell'anno del centenario pensando alla nostra fede


Nel ricordo del centenario dell'alluvione e del voto, ci prepariamo a vivere un avvenimento eccezionale ed anche unico nella nostra vita, giacché nessuno di noi - si presume - può far conto di assistere al secondo centenario. Ricorderemo un momento di angoscia dei nostri progenitori, ma di essi anche la fiducia che il Signore interviene nelle cose degli uomini. Di angoscia ne patirono tanta in quel settembre del l882. Pioveva da giorni e con il passare del tempo i torrenti si gonfiavano sempre più. Per il paese era motivo di ansietà il giro di gomito che il Maso faceva a nord, poco più su del ponte di Scurelle. Ricorda Maria Denicolò (Tonazza), ultranovantenne, che suo padre era sui monti. Per il persistere del maltempo con altri scese a valle per dare un'occhiata a casa. A Calamento, attraversò il Maso in piena su una passerella di tronchi. Raggiunta l'altra sponda, dietro a lui la valanga d'acqua travolse la passerella ed i tronchi lo sopravanzarono sull'onda limacciosa. Fecero di tutto i paesani per arginare l'irruenza del torrente, eppure il Maso infranse l'argine proprio a Scurelle dove più si er lavorato con difese d'occasione. Di notte, dopo un'altra giornata di trepidazione, mentre l'acqua dilagava nella parte bassa del paese. La popolazione venne in chiesa con l'Amministrazione comunale e, per bocca del Sindaco, fece alla Madonna Addolorata la supplica che tutti conosciamo con la promessa di memoria futura. Le nubi si diradarono, la pioggia cessò, le acque fluirono dalle campagne senza provocare altri danni. E la popolazione ripeté nel tempo il gesto di gratitudine con la giornata del voto, fino a noi, nipoti del centenario, che ci prepariamo a rivivere l'ansia e la fede dei nostri nonni. Proprio di fede vorremmo parlare nella ricorrenza prossima e nel ricordo della gente di allora che ebbe la forza di credere nell'efficacia della preghiera collettiva. Faremrno noi, oggi, un gesto uguale? Crederemmo noi più nella protezione divina che non nell'intervento dell'uomo

Su questi argomenti la parrocchia propone una serie di incontri per fasce di età e per l'intera settimana antecedente il 19 settembre come da dettaglio. Il tema unico sarà: « Vale la pena di credere, oggi?› e verrà sviluppato da tre relatori. Ma le celebrazioni in ricordo della festa del voto non finiranno con la domenica del centenario. Esse saranno soltanto avviate nel corso di questo mese per una durata prolungata nell'anno prossimo quasi a segnare un cammino di riflessione sul modo di manifestare la nostra fede e perché dall'esempio dei Castelnovati di cento anni fa venga a noi stimolo per una vita più cristiana.




Nell'anno del centenario pensando alla nostra fede


Nel ricordo del centenario dell'al1uvione e del voto, ci prepariamo a vivere un avvenimento eccezionale ed anche unico nella nostra vita, giacché nessuno di noi - si presume - può far conto di assistere al secondo centenario. Ricorderemo un momento di angoscia dei nostri progenitori, ma di essi anche la fiducia che il Signore interviene nelle cose degli uomini. Di angoscia ne patirono tanta in quel settembre del 1882. Pioveva da giorni e con il passare del tempo i torrenti si gonfiavano sempre più. Per il paese era motivo di ansietà il giro di gomito che il Maso faceva a nord, poco più su del ponte di Scurelle. Ricorda Maria Denicolò (Tonazza), ultranovantenne, che suo padre era sui monti. Per il persistere del maltempo con altri scese a valle per dare un'occhiata a casa. A Calamento, attraversò il Maso in piena su una passerella di tronchi.

Raggiunta 1'altra sponda, dietro a lui la valanga d'acqua travolse la passerella ed i tronchi lo sopravvanzarono sull'onda limacciosa. Fecero di tutto i paesani per arginare l'irruenza del torrente, eppure il Maso infranse 1'argine proprio a Scurelle dove più si era lavorato con difese d'occasione. Di notte, dopo un'altra giornata di trepidazione, mentre 1'acqua dilagava nella parte bassa del paese, la popolazione venne in chiesa con l'Amministrazione comunale e, per bocca del Sindaco, fece alla Madonna Addolorata la supplica che tutti conosciamo con la promessa di memoria futura. Le nubi si diradarono, la pioggia cessò, le acque fluirono dalle campagne senza provocare altri danni. E la popolazione ripeté nel tempo il gesto di gratitudine con la giornata del voto, fino a noi, nipoti del centenario, che ci prepariamo a rivivere l'ansia e la fede dei nostri nonni. Proprio di fede vorremmo parlare nella ricorrenza prossima e nel ricordo della gente di allora che ebbe la forza di credere nell'eficacia della preghiera collettiva. Faremmo noi, oggi, un gesto uguale? Crederemmo noi più nella protezione divina che non nell'intervento dell'uomo? Su questi argomenti la parrocchia propone una serie di incontri per fasce di età e per l'intera settimana antecedente il 19 settembre come da dettaglio. Il tema unico sarà: « Vale la pena di credere, oggi? ›› e verrà sviluppato da tre relatori. Ma le celebrazioni in ricordo della festa del voto non finiranno con la domenica del centenario. Esse saranno- soltanto avviate nel corso di questo mese per una durata prolungata nell'anno prossimo quasi a segnare un cammino di riflessione sul modo di manifestare la nostra fede e perché dall'esempio dei Castelnovati di cento anni fa venga a noi stimolo per una vita più cristiana.


Voci Amiche sett 1982




CON IL NOSTRO ARCIVESCOVO CELEBRIAMO IL CENTENARIO


Siamo lieti di informare che domenica 19 settembre il nostro Arcivescovo Mons. Alessandro Maria Gottardi, celebrerà con il parroco e altri sacerdoti la Messa solenne delle 10. In precedenza, nel corso della settimana, sono programmati i seguenti incontri sul tema: « Vale la pena di credere oggi? ››.

LUNEDI' 13 e MARTEDI' 14: per studenti - relatore: don Silvio Benedetti, -incaricato diocesano per gli studenti.

MERCOLEDI' 15 e GIOVEDI' 16: per giovani - relatore: don Mario Tomaselli, incaricato diocesano per i giovani.

VENERDI' 17: per famiglie - relatore: don Remo Vanzetta, incaricato diocesano per la famiglia. Tutti gli incontri avranno il carattere del dialogo e dello scambio di pensieri con le persone presenti.

SABATO 18: confessione comunitaria con la partecipazione di più sacerdoti.

DOMENICA 19: ore 9 - incontro della popolazione con l'Arcivescovo al oapltello in fondo al paese. Seguirà la processione fino alla chiesa, dove Mons. Gottardi presiedere la concelebrazione Eucaristica.

Il Consiglio parrocchiale, in collaborazione con l'Amministrazione comunale, invierà il programma dettagliato alle famiglie.


Voci Amiche sett 1982




Celebrazione del Centenario del Voto all'Addolorata

Come era stato annunciato nel numero precedente del notiziario, abbiamo celebrato il Centenario del Voto all'Addolorata per la protezione avuta nel lontano 1882. Insieme a Sua Ecc. l'Arcivescovo, che abbiamo incontrato al Capitello del voto, eravamo quasi tutti presenti: dal Consiglio comunale, alle varie Associazioni esistenti in paese, a molta e molta gente. La cronaca più dettagliata verrà in seguito con documentazione fotografica. Però, siccome il Centenario non si deve limitare a un solo giorno, ma dovrebbe venir ricordato lungo tutto quest'anno, è mio dovere anzitutto riportare alcuni pensieri dell'omelia del Vescovo, affinché non passino troppo presto nel dimenticatoio.

Il Vescovo con felice accostamento ha parlato della paura che prese la nostra gente all'infuriare delle acque come la paura che prese gli Apostoli sul lago di Galilea all'infuriare della tempesta. Svegliato Gesù, i discepoli si sentono dire: perché avete paura uomini di poca fede! Mentre altre volte Gesù dirà: la tua fede ti ha salvato! L'intervento del Signore richiede la Fede. Tema dibattuto nelle serate organizzate lungo la settimana preparatoria. A questo punto l'Arcivescovo, metteva noi cristiani d'oggi, in guardia da certi pericoli diffusi in coloro che si ritengono cristiani. Non vado a Messa, ai Sacramenti ma non faccio del male; oppure: io prego, vado a Messa e mi accosto ai Sacramenti, ma poi fuori di chiesa manca la carità, L'interessamento per il prossimo, la disponibilità alle direttive del Papa e dei Vescovi; oppure ancora: io credo si in Dio, ma non a tutte quelle cose che si vedono oggi nella Chiesa, nei preti, ecc.... L'Arcivescovo diceva: chi si ritiene a posto come cristiano in codesta situazione, cristiano non lo è di certo. Si può credere in un Dio evanescente? No! Bisogna credere in un Dio concretamente presente nella realtà fisica e spirituale dell'uomo. Lo dice pure s. Giacomo nella sua lettera: per essere credenti bisogna avere la Fede (Sacramenti, s. Messa, Vangelo, la Chiesa con il Suo Magistero) e le opere! Quindi l'Arcivescovo ci ha posto con chiarezza la risposta a certi dubbi e confusioni che circolano oggi. Pure si è soffermato a condannare lo sfacciato permissivismo circolante anche in chi si ritiene cristiano e soprattutto ha indicato l'impurità. Il peccato c'è ancora e non si deve credere di essere a posto servendo la moda e la mentalità diffusa nel mondo d'oggi in contrapposizione con le indicazioni del Vangelo! Ho cercato di presentare quanto mi ha colpito del discorso dell'Arcivescovo che è stato ben più chiaro e incisivo di quanto ho potuto fare io. Da queste pagine un ringraziamento all'Arcivescovo per essere stato in mezzo a noi nella festa del Voto, grazie che rinnovo anche a nome di tutta la popolazione e inoltre io vorrei ringraziare il Sindaco con il Consiglio Comunale. le Associazioni tutte, la gente che ha collaborato alla riuscita della festa e quanti hanno partecipato alla celebrazione.


Voci Amiche ott 1982




Larga partecipazione alla celebrazione dei voto

Capita solo di rado che tanta parte del paesi: si trovi raccolta insieme, sicché possiamo dire che l'incontro di domenica 19 settembre con il nostro Vescovo e la Messa in memoria dell'alluvione dell'82 sono stati un raduno di famiglie. I preparativi di festeggiamento per la ricorrenza del centenario del Volo erano stati approntati con la collaborazione di molti: dall'Amministrazione comunale alla Pro Loco. dall'Associazione Alpini ai Vigili del Fuoco, senza far torto ad altri, ed il paese per il mattino della domenica dava l'immagine di un bastimento con il gran pavese, tante erano le bandierine stese a mezz'aria dal capitelllo della stazione su per la via fino alla chiesa, e le pianto e la « tasa ›› e i fiori; alle finestre avevano fatto ritorno drappi e copriletto. In fondo al paese, l'Arcivescovo venne accolto dalla popolazione con il Decano, il Parroco, don Giovanni Conci e i rappresentanti dell'Amministrazione comunale. Dopo brevi parole d'occasione del Sindaco e dell'Arcivescovo, mentre il coro intonava per la prima volta l'Ave Maria di De Mami, la processione prese avvio verso la chiesa parrocchiale per la celebrazione della Messa di anniversario. Al momento della predica, qualcuno si attendeva un discorso di circostanza, un po' difficile. Ed invece il tono venne smorzato fin dall'inizio quando il Vescovo chiamò attorno a sé tutti i bambini presenti e poi introdusse la predica con un fatto evangelico noto: la burrasca nel mare di Galileo mentre Gesù dormiva nella barca. Gli apostoli svegliarono Gesù, perché angosciati, ed Egli calmò le acque, dopo aver rimproverato i suoi, amici per la poca fede. Facile l'accostamento con le vicende del 1882. Solo che Gesù avrebbe lodato i Castelnovati per la supplica fatta nel momento del pericolo. Di qui il bisogno di verificare la nostra capacità di credere oggi. in mezzo a tanti richiami e sollecitazioni che vorrebbero portarci lontano dalle regole della vita cristiana. Alla predica seguita la lettura del resoconto storico dei fatti per voce del Sindaco. E' stata una festa di commemorazione. E la riuscita esterna si accompagna a qualche novità che, a parere nostro, è opportuno mettere in rilievo.

- Si è colta l'impressione che il Centenario fosse sentito dal paese e che sia stato preparato dai paesani singoli ed in gruppo nel segno della collaborazione volonterosa.

- Nella settimana antecedente la domenica di commemorazione si sono tenuti degli incontri di riflessione sul tema « Vale la pena di credere oggi? », rivolto ai giovani, studenti e famiglie. Ultima sera, salutando il relatore, una signora disse: « Venga ancora, abbiamo bisogno di sentire queste cose ››. Forse un segno che non è spento il desiderio di sapere, anche in materia di fede. La parrocchia deve sperimentare, con il Consiglio pastorale, nuove strade di proposta per interessare la gente all'argomento « Fede ››.

- Alla Messa, diversi paesani si sono avviccndati al microfono leggendo le letture o le preghiere dell'Offertorio. Per un momento si è avuta l'impressione di una vivacità che in tempi ordinari sappiamo più modesta. Eppure ci vorrebbe poco - si è visto che non è difficile - perché al microfono ci fosse più disponibilità di lettori.

- Per il Centenario larga parte dei paesani era in chiesa e crediamo con sentimento sincero di ringraziamento. Quanto sarebbe bello che tutte le domeniche il paese si ritrovasse intorno all'altare come domenica 19, bambini con genitori, famiglie al completo, per dire grazie dei doni avuti e ricevere forza per la settimana che si apre.

Pensieri affrettati, sui quali ci sarà modo di meditare, poiché - già lo dicemmo il mese scorso.

-- il Centenario non è finito. La celebrazione in compagnia del Vescovo è l'inizio di un periodo di riflessione e il ricordo del Voto ritornerà come memoria della Fede degli anziani e perché abbia senso la frase scolpita alla base dell'altare dell'Addolorata: «La Comunità di Castelnovo nel centenario del Voto, lo rinnova».


Voci Amiche nov 1982




Festa del voto 1882-1989

«In quel memorando settembre le piogge avevano talmente ingrossato il torrente Maso da creare un serio pericolo per tutte le case poste a mattina della parrocchiale»... «Fu in quel frangente supremo»... «A mezzanotte fra il 16 e il 17 settembre, mentre la pioggia scrosciava incessante e minacciosa, fra il profondo silenzio che la santità del luogo e la tragicità dell'ora imponevano, dinnanzi alla sacra immagine della Vergine Addolorata il Capo della Pubblica Amministrazione... in nome di tutto il popolo accorso in massa, preferiva... la seguente invocazione ed emetteva il seguente voto:

«O Vergine e Madre Addolorata, che porgeste sempre pietoso conforto nelle nostre afflizioni e assistenza efficace nelle nostre necessità, riguardate all'angustia di questo popolo devoto, che nell'imminenza di irreparabile sciagura, fiducioso ricorre ai Vostro materno patrocinio. Deh, pregate il divin Figlio che stenda la sua mano onnipotente sulle acque minacciose, si che il paese pericolante esca illeso dalla terribile prova. Se di tal grazia ci farete degni, noi Vi promettiamo e facciamo voto solenne che ogni anno, nella ricorrenza dei Vostri ineffabili dolori, il Comune farà celebrare una Messa cantata e vi assisterà ufficialmente, così pure prenderà parte ufficiale alla solenne processione che si farà in omaggio ai Vostri dolori e Vi offrirà pubblicamente un cero, qual segno di riconoscente memoria per la grazia da Voi impetrata».


Qualcuno già se ne sarà accorto che quanto citato è stato testualmente ripreso dal «Memoriale» di don Malfatti, che magistralmente ha ricostruito nell'agosto del 1926, sotto dettatura di sedici testimoni oculari, quanto accaduto in quel triste settembre. E così domenica 17 settembre 1989 le nuove generazioni, mantenendo fede a quanto promesso dagli antenati, hanno partecipato con devozione alla processione lungo le tradizionali vie del paese, alternando ai canti e alle litanie mariane la recita del rosario. Presenti, oltre alle autorità, alpini e pompieri, nonché i bambini dell'asilo che, guidati dalle loro maestre, aprivano la processione. Poi la Messa celebrata da don Bruno con lo «Stabat Mater» encomiabilmente eseguito dal Coro parrocchiale. E, infine, la benedizione col cero - offerto dal Comune - alla Vergine, pegno di materna protezione anche per i giorni nostri.




Ringraziamento

L'immatura improvvisa scomparsa di don Albino Bandiera, deceduto pochi giorni prima della festa di S. Margherita, ha interrotto il programma che egli stava disponendo per l'inaugurazione dei restauri della chiesetta. È pure mancata, così, la possibilità di esporre un preciso resoconto dell'opera portata a termine col largo contributo della Provincia Autonoma di Trento e col generoso sostegno del Comune, della Cassa di risparmio di Trento e Rovereto, della Cassa Rurale di Scurelle e di Castelnovo e dell'intera popolazione. Il Consiglio pastorale parrocchiale, il Consiglio parrocchiale per gli affari economici e l'amministratore parrocchiale don Giuseppe Smaniotto si sentono in obbligo di rivolgere un pubblico ringraziamento a tutti coloro che hanno concorso al compimento della bella opera. Un ringraziamento particolare, poi, essi rivolgono al «Comitato per i restauri di S. Margherita» che sì era costituito all'inizio dell'impresa con i rappresentanti dell'amministrazione comunale e di tutte le associazioni del paese e che è stato largo di consigli e di aiuto materiale e morale ai parroci don Luigi Dalprà e don Albino Bandiera.


Voglia S. Margherita intercedere la benevolenza divina su tutte le persone che hanno zelato la decorosa sistemazione dove i Castelnovati da secoli le tributano devoto culto. La festa del voto Si è celebrata, come di consuetudine, domenica 15 settembre, con larga partecipazione di popolo, del Consiglio comunale, dei Vigili del Fuoco e del Gruppo ex Alpini. Durante la processione, partita dal capitello dell'Addolorata in fondo al paese, il Coro ha cantato le litanie armonizzate dal defunto organista Bruno Coradello, e durante la s. Messa ha eseguito musica solenne. Il sindaco, prof. Ciro Andriollo, ha letto il Memoriale del voto e ha poi recato davanti all'altare della Madonna Addolorata l'artistico cero votivo. «Le incessanti piogge del settembre 1882 avevano talmente ingrossato il torrente Maso da recare serio pericolo alle case poste a mattina della parrocchiale. Fu in quel frangente angoscioso che la popolazione si raduno davanti all'immagine della Vergine Addolorata» con il parroco don Ernesto Egger (1879 - 1884 - nativo di Fiera di Primiero - poi arciprete decano di Cavalese) e il Consiglio comunale al completo per chiedere l'intervento materno di Maria a salvaguardia dei poveri averi delle famiglie». Secondo quanto deliberato precedentemente dal Consiglio in una concitata riunione, il sindaco si impegnò con voto a far celebrare annualmente una s. Messa, a offrire un grosso cero e a percorrere le contrade con una devota processione.

Il Memoriale riferisce che «il giorno seguente le acque tumultuose del Maso, come guidate da mano invisibile, presero altra via in seguito a una provvida breccia apertasi nell'alveo verso mattina; e il paese fu salvo».

A distanza di 100 anni i Castelnovati onorano ancora quel solenne impegno, memori del grande favore ottenuto in un tempo di estrema povertà. Soltanto dal 1915 al 1918 non si poté adempiere il voto a causa della guerra mondiale che aveva costretto la popolazione ad evacuare come profuga. Al tempo dell'alluvione sopra ricordata il Maso era incanalato solo in minima parte. Gli attuali muraglioni furono costruiti immediatamente dopo per un deciso intervento del Governo austriaco che si propose di dare cosi anche un po' di lavoro agli uomini del paese, privi allora di ogni risorsa. I vecchi raccontavano però, che furono lavori faticosissimi: si iniziava che era ancora notte con la conta dei lavoratori fatta a lume di lucerna: e si interrompeva quando era buio pesto. La paga era di appena una corona e mezza al giorno, ma ci si accontentava, perché altro denaro allora non si poteva avere. All'angolo est della piazza esiste ancora la lapide posta a «perenne memoria della costruzione dell'argine masale - 1 giugno 1883». E di difficile lettura, perché mani barbariche subito dopo la guerra scalpellarono le parole che ricordavano il governo austriaco; inoltre l'insulto del tempo ha fatto la sua parte demolitrice.


C. E.


Voci Amiche ott 1991





MEMORIALE


La storia della Chiesa è un grandioso poema che descrive a caratteri d'oro e con entusiastiche espressioni la intimità di vita di Maria Santissima col popolo cristiano e la viva e affettuosa partecipazione dell'Eccelsa Madre alle gioie e ai dolori dei Suoi figli devoti. Noi, popolo di Castelnuovo, ne abbiamo un solenne documento nel valido aiuto che la celeste Regina ci porse in occasione della terribile innondazione dell'anno 1882. In quel memorando settembre le piogge dirotte avevano talmente ingrossato il torrente Maso da creare un serio pericolo per tutte le case poste a mattina della parrocchiale. Le acque furiose soverchiando la sponda destra s’erano riversate sulla campagna e sui prati soprastanti il paese, e malgrado le sollecite opere di difesa accennavano ormai ad avere ragione di ogni umano ripiego. Tutta la popolazione esterrefatta riparava frettolosa col bestiame nella parte superiore del paese e tremava al pensiero che da un'ora all'altra la furia degli elementi s'abbattesse sui mal difesi edifici riducendoli ad un mucchio di rovine. Fu in quel frangente supremo che i reggitori del Comune, accogliendo e facendo proprio il desiderio unanime della popolazione, dopo aver preso regolare consiglio in sede comunale, si recarono in corpore all'altare della Vergine Addolorata di questa parrocchiale e a Lei, che conobbe gli affanni strazianti e le trepide angosce, affidarono la causa pressoché disperata del popolo terrificato. A mezzanotte fra il 16 e il 17 Settembre, mentre la pioggia scrosciava incessante e minacciosa, fra il profondo silenzio che la santità del luogo e la tragicità dell'ora imponevano, dinnanzi alla sacra immagine della Vergine Addolorata il Capo della Pubblica Amministrazione circondato dalla rappresentanza Comunale, per delega della stessa e in nome di tutto il popolo accorso in massa, presente il Reverendo parroco locale, proferiva per bocca del suo Consigliere la seguente invocazione ed emetteva il seguente voto:

“O Vergine e Madre Addolorata, che porgeste sempre pietoso conforto nelle nostre afflizioni e assistenza efficace nelle nostre necessità, riguardate all 'angustia di questo popolo devoto, che nell'imminenza di irreparabile sciagura, fiducioso ricorre al vostro materno patrocinio. Deh, pregate il divin Figlio che stenda la sua mano onnipotente sulle acque minacciose, si che il paese pericolante esca illeso dalla terribile prova.

Se di tal grazia ci farete degni, noi vi promettiamo e facciamo voto solenne che ogni anno, nella ricorrenza del Vostri ineffabili dolori, il Comune farà celebrare una Messa cantata in Vostro Onore e vi assisterà ufficialmente, così pure prenderà parte ufficiale alla solenne processione che si farà in omaggio ai Vostri dolori e Vi offrirà pubblicamente un cero, qual segno di riconoscente memoria per la grazia da Voi impetrata.

Ora la storia consegnata a un documento, che per oltre trent'anni venne conservato nell'archivio parrocchiale e purtroppo fu disperso nella quadriennale guerra delle nazioni (14-18) ci dice che nel giorno seguente le acque irrompenti del Maso, anziché seguire il corso prevedibile che le avventava ormai irresistibilmente contro le affrettate opere di difesa e le lanciava con irrefrenabile foga a ridosso delle case, presero inaspettatamente una piega trasversale come guidate da mano invisibile, sboccando sul lembo orientale del paese, in seguito a provvida breccia formatasi alla sponda sinistra del Maso e lasciando illesi tutti i fabbricati.

Così il paese fu salvo; e il popolo esultante e riconoscente non mancò da allora in poi di soddisfare al sacro impegno, ben deciso di tramandare ai tardi nipoti questa dolce obbligazione che attesti anche nei secoli futuri l'efficacia dell'intercessione di Maria Addolorata e la riconoscenza del popolo beneficato.


Che se il summenzionato documento venne poi miseramente a mancare, il suo prezioso contenuto poté per divina Provvidenza riprodursi nelle sue linee generali con l'attestazione e sotto dettatura di ben 16 testimoni oculari.

Sian pertanto rese grazie infinite alla Madre dei sette dolori; e com' Ella ci preservò dal danno maggiore di quella memorabile innondazione, ci guardi con eguale amore dalla più terribile della innondaziani, cioè dalla quantità degli scandali che a guisa di torrente impetuoso tentano travolgere le anime nostre; e qual fulgida stella, raggiante sopra il mare burrascoso della vita, ci additi pietosa la via che al Paradiso conduce.


AMEN!

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agosto 1926 GB MALFATTI